Molto spesso accade che alcuni dei soggetti interessati agli oggetti donati, soprattutto se immobili, procedano con l’impugnazione con lo scopo di rivalersi di un bene sottratto. Oggi vi parleremo dei casi in cui questo è possibile.
Quando la donazione va a danneggiare i diritti di soggetti terzi, questi possono contestare esercitando l’impugnazione di donazione per i seguenti motivi principali:
- impugnazione della donazione per difetto di forma;
- impugnazione della donazione da parte dei creditori;
- impugnazione della donazione per simulazione;
- impugnazione della donazione per sopravvenienza di figli;
- impugnazione della donazione per ingratitudine del donatario;
- impugnazione della donazione per incapacità di intendere e di volere.
Chi può impugnare una donazione?
I nipoti possono impugnare una donazione?
Sebbene non ci sia una risposta precisa in quanto sarebbe ideale poter analizzare ciascuna situazione con le sue specificità, è opportuno tenere presente che la Legge italiana cerca di tutelare i familiari, detti “legittimari” e, in generale, tutti coloro che rischiano di essere danneggiati a causa di una donazione, compresi i creditori.
I creditori, soggetti che possono impugnare una donazione
L’impugnazione di donazione immobile è legittima poiché il donante cede gratuitamente un’abitazione ad un’altra persona con l’obiettivo di evitare il pignoramento dei propri beni. Nel caso in cui sia trascorso meno di un anno, i creditori hanno la possibilità di limitarsi a depositare il pignoramento presso i registri immobiliari e l’atto sarà reputato non valido. Viceversa, se l’anno è passato, è fondamentale rivolgersi ad un giudice per intraprendere un’azione revocatoria; solo dopo aver esaminato con cura la situazione, il giudice ha la possibilità di annullare la donazione e concedere il pignoramento del bene immobile.
L’impugnazione di eredi legittimi
I donanti possono avere diverse modalità di agire, tra cui:
- azione di inadempimento: si verifica quando il donante cede la proprietà di un bene immobile in cambio di assistenza morale o materiale e il donatario dell’immobile non ha provveduto all’assistenza. Gli eredi possono richiedere l’annullamento della donazione;
- azione di simulazione: si esercita nel momento in cui il proprietario vende l’immobile a un prezzo simbolico o mai saldato, con l’obiettivo di far apparire questo atto come se fosse di vendita.
Impugnazione donazione per lesione di legittima
La donazione è impugnabile dagli eredi nel momento in cui la donazione di un immobile abbia leso le quote di legittima che apparterrebbero al coniuge e agli eventuali figli. Possono rivolgersi ad un giudice chiedendo l’azione di riduzione.
Nel momento in cui il giudice verifica la legittimità della proposta, procede con la revoca della donazione e successivamente ridistribuisce le quote di eredità. Bisogna ricordare che l’impugnazione di donazione non può avvenire prima della morte del donante.
La donazione nascosta
Questo atto consiste nel fingere una vendita con gli eredi e l’impossibilità da parte loro di poter vendere l’immobile dopo la morte del venditore. Non è raro trovare qualcuno che si opponga, ma è essenziale provare che il contratto sia simulato e non reale.
I termini di impugnazione di una donazione
L’azione di restituzione può avvenire entro i 20 anni dal momento della donazione e l’impugnazione di donazione entro i 10 anni dalla data del decesso del donante è legittima.
Trascorsi 20 anni dalla donazione, nel caso in cui l’abitazione fosse stata venduta a terzi, non corre più alcun rischio, perché ormai la donazione non è più impugnabile dagli eredi, che non possono più chiedere la restituzione della casa. Le tempistiche cambiano quando sussiste il decesso del donante, in questo caso la donazione non è più impugnabile dopo 10 anni.
Quanto costa impugnare una donazione?
I costi da sostenere per impugnare una donazione si diversificano in:
- spese notarili: il notaio fa delle verifiche e successivamente redige il contratto di donazione e lo trascrive;
- tasse: sono presenti delle imposte da pagare e la persona che dona è soggetta al pagamento. Può capitare che le parti si accordino per fare in modo che a pagare sia il beneficiario.
Le spese notarili ovviamente dipendono da vari fattori, tra cui il valore dell’immobile e la sua ubicazione, la complessità dell’operazione ed infine le tariffe. Mentre le imposte variano in base al grado di parentela.
Come rendere una donazione non impugnabile
Una donazione per essere non impugnabile necessita di alcune accortezze, tra cui il rispetto delle quote di legittima, ossia le parti minime di eredità che la legge prevede per i familiari. Inoltre, bisogna sottolineare che è essenziale la collaborazione con il notaio per rendere valida la donazione, lui si occuperà di stipulare un accordo in forma di atto pubblico e in presenza di due testimoni. Infine, anche l’esistenza di debiti può pregiudicare la donazione. In questi casi, la soluzione migliore è rivolgersi ad un avvocato e ad un commercialista.
La revoca della donazione
La legge prevede anche la possibilità di revoca della donazione, i casi sono due:
- ingratitudine del donatario: quando il donatario compie un’azione grave verso il donante, il donante ha il diritto di annullare e la donazione entro un anno dal giorno in cui è venuto a conoscenza dell’accaduto;
- sopravvenienza di figli: ciò accade se il donante dovesse scoprire di un discendente, riconoscere un figlio naturale, adottare un figlio minorenne o avere un figlio.
In entrambi i casi il donante ha 5 anni di tempo per effettuare l’impugnazione della donazione ed è giustificata da motivazioni etico-sociali.
Per qualsiasi ulteriore approfondimento o informazione relative a questa tematica, non esitate a contattare lo staff di Giada Immobiliare.